Livia era certamente con noi

Quando Livia era piccolina, ogni tanto la sera andavamo in giardino nella nostra casa di Mondello e scrutavamo il cielo. Spegnevamo tutte le luci e guardavamo con il naso all’insù. Il gioco consisteva nell’individuare  la stella più luminosa. Lei si divertiva tantissimo. Il gioco durava a lungo, perché non era facile individuarne una più brillante delle altre e quando finalmente eravamo d’accordo gli davamo il nome.

La sua stella si chiamava Pupi, come la chiamavano i nonni Nicola e Lilli, che teneramente se la sono cresciuta. Livia mi somigliava molto, sia fisicamente, tutti i difetti li aveva presi da me, ma anche caratterialmente, era chiusa e orgogliosa. Ai rimproveri non reagiva mai col pianto o con i capricci ma abbassava gli occhi e si chiudeva nel suo “dolore” aspettando che una carezza presto potesse cancellare il suo temporaneo malessere.

E questa sua capacità di accettare la sofferenza interiore, che per una ragazzina doveva essere comunque enorme vista la sua straordinaria sensibilità, sotto certi aspetti  ci ha sviati nella ricerca del suo malessere terminale. Non ho sensi di colpa, perché lei non ci aiutava a capire, e perché tutto sommato chi doveva capire non ci ha aiutato a farlo. Ma non c’è dubbio che se rivedo il film degli ultimi mesi, questa certezza ogni volta perde sempre più consistenza.

Io ho conosciuto Livia attraverso i suoi amici. Il giorno del funerale tante persone sono venute da me e mi hanno raccontato di lei. Di quando, morto un compagno di scuola in un incidente stradale, lei si era presa cura del fratellino più piccolo, che andava quotidianamente a trovare per confortarlo.

Di quando fermandosi ai semafori e vedendo la gente inveire verso quei disperati dei lavavetri, lei aveva un sussulto e chiedeva a Roberta di trovare dei soldini per aiutarli a sopravvivere.

Aveva una grande comprensione delle difficoltà altrui, il suo cuore insomma non batteva solo dentro il suo petto, i suoi battiti erano anche per chi gli stava accanto, per chi  aveva bisogno. Nella bacheca della sua più cara amica, Virginia, c’è un foglio in cui Livia aveva isolato un brano di una canzone di Ligabue, il suo cantante preferito. “Ci han concesso solo una vita, soddisfatti o no qua non rimborsano mai”.

Ed invece, anche se questa vita è passata velocemente per lei, stiamo cercando di rimborsarla. Con il nostro amore, con il nostro impegno, facendola continuare a vivere nel nostro cuore e nel cuore degli altri.

Sono certo che quelle duemila persone che erano presenti domenica 21 giugno al teatro di Verdura, per un attimo, magari solo per un attimo, avranno sentito un battito anomalo sul loro petto.

E anche gli artisti hanno colto questa magia, dando allegria. Tutti bravissimi, tutti straordinariamente partecipativi e sorridenti. Ma voglio citare il messaggino di risposta al mio personale ringraziamento a Salvo Ficarra. “Grazie a voi per la bellissima serata – mi ha scritto Salvo –  e per l’atmosfera che avete saputo creare. Un abbraccio grande con sincera ammirazione”.

Livia era certamente con Noi.

Angelo Morello

 

Un grazie a tutti i presenti, a quelli che ci stanno vicini dal primo istante e a quelli che ci hanno conosciuto in questa occasione. Vedere quel teatro bellissimo pieno di colori e di sorrisi ci ha dato una forza straordinaria ad andare avanti

Un grazie a tutti gli artisti che si sono avvicendati nelle sei edizioni fin qui svolte mostrando affetto e partecipazione e disponibilità totale

Un grazie a Massimo D’Anna, mio angelo custode in terra, che mi sta assecondando in questo pretenzioso cammino fino a sfiorare l’incoscienza

Un grazie a Giovanni Pellerito, amico caro e sincero, che mi cura l’immagine di Livia onlus e che me lo ritrovo sempre al momento del bisogno

Un grazie a Maurizio Bilotta di Agortech, responsabile del progetto web www.liviamorello.it, dall’aplomb anglosassone e che da lunedì lavora alla grande per lanciare il nome di Livia lontano dai nostri confini amicali

Un grazie ad Antonio Delpopolo, a suo figlio Federico e a i suoi collaboratori, per il supporto televisivo che consente di documentare il nostro impegno nel sociale

Un grazie ad Igor Petyx e al maestro Gigi, per le stupende immagini di Livia con Noi che potete vedere in questo sito a partire dal 2011

Un grazie a Rocco Navarra, amministratore di Livia onlus, che quotidianamente dimostra la mia incompetenza in materia e mi evita di fare cazzate

Un grazie ad Enzo Volpe per averci indicato la strada da percorrere per continuare ad essere uomini di speranza in questa prima parte della nostra esistenza

Un grazie alla mia famiglia stretta e allargata, che ha scelto di camminare al mio fianco nel ricordo della nostra Livietta

Un grazie alla mia Pupi che mai un istante mi fa mancare la sua vicinanza